Esplora i Luoghi Iconici di Frankenstein nel Regno Unito

Esplora i luoghi iconici del film "Frankenstein" di Guillermo del Toro nel Regno Unito.

Tra pochi giorni, il panorama cinematografico si arricchirà di un nuovo adattamento di Frankenstein, l’opera iconica di Mary Shelley, realizzato dal talentuoso Guillermo del Toro. Questo film promette di portare sullo schermo una visione unica di una storia che ha affascinato generazioni, ricca di elementi gotici e introspezione psicologica. Le location che hanno ispirato e ospitato le riprese di questa pellicola sono significative e meritano di essere esplorate. Questo articolo si propone di analizzare alcune delle location britanniche più importanti legate a questa storia immortale.

Edimburgo: la capitale gotica

Una delle prime tappe nel percorso legato a Frankenstein è senza dubbio Edimburgo. Questa città, caratterizzata dalla sua architettura storica e dal fascino gotico, ha fornito lo sfondo ideale per molte scene del film di Del Toro. Il Royal Mile, che si estende tra il Castello e il Palazzo di Holyroodhouse, è stato selezionato come set per rappresentare l’atmosfera inquietante e affascinante della storia.

Un tuffo nel passato

Durante le riprese, l’intera area del Royal Mile è stata animata dalla presenza della troupe cinematografica. Passeggiare tra antichi edifici e strade acciottolate consente di vivere un’esperienza immersiva, mentre gli attori portano in vita i personaggi di questa celebre narrazione. La bellezza di Edimburgo si fonde perfettamente con i temi oscuri del racconto, creando un’atmosfera unica.

Glencoe: il freddo delle Highlands

Una delle location di notevole importanza è Glencoe, situata nelle Highlands scozzesi. Questo luogo, noto per i suoi paesaggi spettacolari, è stato scelto per rappresentare gli ambienti più gelidi e isolati della storia. Qui, il vento freddo e le valli maestose contribuiscono a generare un senso di desolazione e bellezza.

Un’esperienza da brivido

Visitare Glencoe durante l’inverno offre un’esperienza indimenticabile. La neve che ricopre le montagne e il silenzio avvolgente della natura rendono questo luogo il palcoscenico ideale per un racconto di mostri e vulnerabilità. La scelta di Del Toro di ambientare alcune scene in questo scenario naturale promette di catturare l’essenza di un’umanità in conflitto.

La storica cattedrale di Glasgow

Un’altra location di rilievo è la Cattedrale di Glasgow, uno dei più antichi edifici della Scozia. Questa maestosa cattedrale, dedicata a San Mungo, si distingue per la sua architettura medievale e il suo fascino storico. Del Toro ha scelto di utilizzare sia l’esterno che gli interni di questo luogo sacro per arricchire visivamente il suo film.

Un simbolo di resistenza

La cattedrale non è solo un luogo di culto, ma rappresenta anche un simbolo di resilienza e storia. La sua presenza nel film Frankenstein di Guillermo del Toro non solo aggiunge un elemento di grandezza visiva, ma evoca anche temi di vita, morte e redenzione che sono centrali nel racconto di Mary Shelley.

Burghley House: l’eleganza storica

Burghley House è una residenza nobiliare situata nel Lincolnshire. Questo palazzo del XVI secolo, costruito per il consigliere di Elisabetta I, William Cecil, possiede una storia ricca e affascinante. La sua architettura imponente e il giardino curato sono stati utilizzati da Del Toro per dare vita a scene che richiamano l’aristocrazia e le sue complessità.

Un palcoscenico per la narrativa

Burghley House è nota per essere stata utilizzata in numerose produzioni cinematografiche, e il suo impiego in Frankenstein conferma ulteriormente la sua reputazione. Con il giusto gioco di luci e angolazioni, Del Toro riesce a trasformare questo luogo in un’ambientazione perfetta per i temi di ambizione e caduta che caratterizzano la storia.

Il nuovo film di Guillermo del Toro si presenta non solo come un omaggio a una delle storie più iconiche della letteratura, ma anche come un viaggio attraverso luoghi ricchi di storia e significato. Ogni location gioca un ruolo fondamentale nel tessere una narrazione complessa, invitando il pubblico a riflettere sulla dualità dell’umanità e sui suoi mostri interiori.

Scritto da Roberto Conti

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